Loro 1

loro 1

Faccendieri ambiziosi e imprenditori rampanti, cortigiane – vergini per niente candide che si offrono al drago, addestrate da molti anni di pubblicità sessiste e trasmissioni strillate – politici corrotti, giullari, acrobate: è il circo che sta intorno a Silvio Berlusconi, nella “rielaborazione e reinterpretazione a fini artistici” messa in scena da Paolo Sorrentino.
Ultimo film di Paolo Sorrentino, con come sempre il suo attore icona Tony Servillo, Elena Sofia Ricci, Riccardo Samarcio, Kasia Smutniak,  Ugo Pagliai, Roberto Herlitza, Euridice Axen, la fotografiaè sempre  di Luca Bigazzi. Focus  sulla biografia di uno degli uomini più controversi d’Italia visto alla Sorrentino. Come per la grande bellezza anche qui la telecamera scorre sui volti degli attori immobili come se recitassero senza parlare un fermo immagine da copertina sempre esageratamente trash nelle forme e nei costumi del resto è questa la realtà di quegli anni. Le televendite Mike Bongiorno siamo nel 2006, un immagine mostruosa e grottesca dell’Italia ad alti livelli, quando squilla il telefono e appare la scritta “Lui” e quando viene nominato è “Dio”. Sesso droga e ville in sardegna, circondano  un Berlusconi sottotono in stand by, al governo c’è Prodi e si sta annoiando nella faraonica villa, c’è  una moglie indifferente  e apatica dopo 25 anni di relazione, lei intelletuale che  legge Josè Saramago e lui invece sembra un buffone alla deriva, un boccone facilissimo per un Tarantini che traffica in donne droga  e feste e “Loro” (sono   L’oro)  Silvio e Veronica sono quelli che contano, prima che tutto accadesse prima del Bunga Bunga ecc… la storia è lunga vedremo il secondo capitolo…
Voto 8
Milena
Pubblicato in cinema | Contrassegnato | Lascia un commento

Earth – Un giorno straordinario

Earth-Un-Giorno-Straordinario-Poster-Ufficiale-Italiano-1

Lo spettacolare documentario BBC, Earth – Un giorno straordinario, è una dichiarazione d’amore per la Terra, un omaggio al pianeta e alle creature che lo abitano. L’inconfondibile voce di Diego Abatantuono accompagna gli spettatori nel viaggio alla scoperta di continenti, oceani, ghiacciai; luoghi incontaminati popolati dai protagonisti delle tante storie che si intrecciano sullo schermo. Una finestra sul mondo naturale che consente a grandi e piccoli di osservare gli animali in azione: zebre, pinguini, giraffe, le loro vite scorrono parallele nell’arco di un’unica indimenticabile giornata. Ci sono voluti cinque anni di riprese in 4K e dolby Athmos.

Nelle sale ancora solo per oggi non perdetelo!

Voto 10

Pubblicato in cinema | Contrassegnato | Lascia un commento

Un sogno chiamato Florida

un sogno

Moonie, Scooty e Jancey vivono in Florida, in una zona degradata tanto vicina a Disneyworld quanto lontana dal suo gioioso e spensierato benessere. Ma i tre hanno circa sei anni, e riescono ancora a trasformare una realtà fatta di fast food, trash televisivo e quotidiana miseria in un’avventura alla Tom Sawyer e Huckleberry Finn.
Diretto da Sean Baker con Willem Dafoe  (Bobby) candidato agli oscar come attore non protagonista, con la sua faccia da duro qui è il perfetto ed ordinato uomo che lavora giorno e notte  perchè tutto fili liscio, un uomo normale e sensibile, in questo posto ai confini del nulla, nella periferia dai casermoni colorati ai bordi del Disney World ad Orlando, in un atmosfera tranquilla si muovono questi ragazzini che passano il tempo come possono per divertirsi come se non esistesse il parco divertimenti per loro inaccessibile, cercano di scroccare qualche gelato e ne combinano di ogni. Le tre simpatiche canaglie abitano in quei terrificanti motel coloratissimi ma squallidi che popolano le periferie della Florida, e i genitori dei bambini anzi, le mamme, perché dei padri non c’è traccia, non hanno un lavoro stabile, campano alla giornata, bevono, fumano. Continuano ad amare i propri figli e qualcuna si adopera per tenerli lontani dai pericoli e dalla perdita di dignità cui loro stesse sono  sottoposte. Ma Halley (Bria Vianite), la giovane mamma di Moonie, (Brookynn Prince) cammina pericolosamente lungo il confine fra legalità e crimine, fra rispetto di sé e perdita di ogni decoro. I nuovi poveri americani costretti a vivere in Motel a 35 dollari la settimana, un film piacevole, girato con gli occhi dei bambini commovente la frase di Monee a  Jancey (Valeri Cotto) mentre mangiano la marmellata sedute su un albero  “Questo è il mio albero preferito, sai perchè? E’ caduto ma continua a crescere.” Questo film rappresenta un bello spaccato dell’America alla deriva, nella patria del divertimento assoluto per bambini che è Disney World, sembra la fine della perfetta famiglia americana degli anni ’50, un altro fallimento, la macchina si è inceppata ad un certo punto metaforicamente parlando.
Voto 7
Milena

Pubblicato in cinema | Lascia un commento

Otre la notte

oltre la notte

Il film si ispira all’attentato terroristico di Colonia avvenuto nel 2004 da parte della cellula terroristica neonazista. Protagonista del film è l’attrice Diane Kruger che interpreta una donna il cui marito di origine curda  e figlio vengono uccisi in un attentato dinamitardo.
Il film è stato selezionato per rappresentare la Germania ai premi Oscar 2018 nella categoria Oscar al miglior film in lingua straniera  anche se poi non è stato selezionato per la fase finale. Dal regista Fatih Akin (La Sposa turca e Soul Kitchen). Vede la protagonista Diane Kruger tra l’altro premiata a Cannes nel ruolo di questa donna, moglie e madre vittima di un atto terroristico, vivere tutta  la sua disperazione, il vuoto ed il silenzio della sua casa, come se non bastasse tutto ciò, c’è anche  il peso assurdo di  essere stata abbandonata dalla giustizia, così si mette in gioco e cercherà lei stessa le tracce dei colpevoli. Tra motivazioni pseudo-politiche estremiste, prende spunto da vicende accadute in Germania tra il 2000 e il 2007 un gruppo neonazista e xenofobo che solo nel 2011 venne incriminato con prove. “Il reale scandalo di quella vicenda” sottolinea il regista ” Non furono tanto le morti, ma il fatto che per una decina di anni la polizia, la stampa e l’opinione pubblica diedero la colpa ai turchi, che erano le vittime, insinuando il sospetto che gli attentati fossero regolamenti di conti per traffici di droga o per connessioni criminali all’interno della comunità di immigrati”. Il finale è quello che non ti aspetteresti  e ancora una volta pensi… se la giustizia avesse fatto il suo corso forse…
Voto 7
Milena
Pubblicato in cinema | Contrassegnato | Lascia un commento

8 MARZO 2018

8-MARZO-1

8 MARZO 2018
Anche quest’anno si ripresenta questa data: 8 MARZO……………….e allora………..
abbia inizio la distribuzione della meravigliosa mimosa, i pensierini tutti al femminile, le serate ad
hoc per il genere femminile e AUGURI AUGURI AUGURI!!!!….
E domani…….. niente di nuovo………si continua……. come per gli altri 364 giorni dell’anno!!!!
e allora IO TI DICO NO GRAZIE!!!!!
Sei stato gentile a ricordarti di questa data, ma, cordialmente, rifiuto il tuo omaggio.
Guarda, non offenderti, non è una paturnia tipica femminile o ingratitudine (come starai già
pensando), è solo una scelta personalissima e niente affatto giudicante per chi invece gradisce
l’omaggio e ne è particolarmente contenta.
Ti dirò di più…….. condividono questa mia scelta anche gli uomini che vivono con me e che, in ogni
giorno dell’anno, collaborando alla gestione della nostra vita familiare, non mi hanno mai “relegato”
al ruolo di domestica, cuoca o regina della casa, ma insieme costruiamo il nostro BEN-ESSERE
abitando tutti (ancora non so fino a quando) sotto lo stesso tetto.
Non mi interessa che TU mi omaggi quando poi sulle scale fai il commento volgare, stupido e anche
molto cavernicolo……(e sai anche che non si tratta solo di una battuta) sull’abito che indosso, sulle
caratteristiche del mio fisico, sul colore dei miei capelli, su una mia reazione emotiva…. o
semplicemente perché sono donna e il tuo essere maschio pensi ti autorizzi a commenti e giudizi di
ogni genere……. basterebbe uno specchio perché tu ti fermassi ad osservarTI per capire che forse
stavi parlando di TE!!!
Mi dispiace che TU non sia stato educato al rispetto che dovresti avere per ogni DONNA
indipendentemente dalle sue scelte professionali, relazionali, amorose……. o forse hai deciso che
con l’arroganza, la presunzione, il denaro, la forza fisica ti autoautorizzassi all’offesa,
all’umiliazione, al possesso, alla violenza verso chi, per natura, è diversA da te…… certamente con i
suoi limiti e difetti, ma DONNA!!!!
Non ho più voglia, forse personalmente non l’ho mai avuta, di migliorarTI, ma ho ancora una
speranza …….. che tutti quegli uomini intelligenti e amorevoli e quindi molto diversi da te, che
camminano ogni giorno accanto alle loro compagne o ai loro compagni senza prevaricazioni, TI
aiutino a capire che E’ ALTRO IL MODO DI PARLARE DI DONNE e… pensa, senza aspettare alcun
8 marzo…….. e se non te ne frega niente ….. vivila pure così la tua vita……. IO cercherò di difendere
la mia, di proteggerla, di esaltarla…….. aiutando, come ne sono capace, chi non ce la fa da sola ………
anche senza la TUA mimosa!!!!!!
……. e pensare che la mimosa è un fiore che adoro!!!!!!!!!
GIO’
Pubblicato in eventi, opinioni | Lascia un commento

La forma dell’acqua

m-theshapeofwater
Sullo sfondo della guerra fredda la protagonista una donna muta (Sally Hawkins) donna delle pulizie lavora in una base americana e scopre l’esistenza di una creatura anfibia tenuta prigioniera….
Ultimo film di Guillermo Del Toro regista e produttore di film popolati da mostri come: Cronos. Mimic,  Il labirinto del Fauno. Arriva a Venezia con questo film e vince è candidato a 13 premi Oscar. Questa favola vintage ambienta  efficacemente negli anni ’50, con la società immersa  totalmente nella guerra fredda e la sua  caccia ai comunisti. C”è una storia d’amore che emerge,  che ci fa capire che i veri mostri  sono gli umani intenti ai loro interessi, oppure che l’uomo ideale è all’apparenza un mostro. Un film sul cinema c’è questa sala deserta che proietta film musicali in bianco e nero e la tele che passa  Mr Magoo e Bonanza, un pò La bella e la bestia, un pò spy-story, ma tanto altro ancora, passando dal giallo, all’horror, al fantasy. Tutti nel film sono in qualche modo dei diversi e dei mostri e tutti avvolti dalla solitudine e dalla paura, non dei mostri ma degli altri intorno. Nonostante tutto ciò non è un film freddo e sfuocato ma spesso prende i toni di un musical tipo La La land o altri film spensierati di quell’epoca. La vita si colora anche nei momenti più impensabili, basta accennare ad un passo di tip tap è questo il film che ti riporta ad un cinema vero  delle origini dove c’era tutto il negativo della società con le sue storture  e l’esatto contrario, c’è una scena che mi ha  ricordato l’atmosfera de Il terzo uomo e Del ponte alle spie. “Il film parla di accettazione dell’altro: un messaggio importante al giorno d’oggi.Credo che i mostri incarnino l’alterità in modo splendido. Siamo schiavi di definizioni che ci allontanano. Messicani, ebrei, immigrati. le ideologie ci consentono di comportarci in modo disumano verso gli altri, ma abbiamo più cose in comune di quanto pensiamo.” Questo dice Del Toro in un intervista. Colonna sonora di Alexander  Desplat sicuramente da Oscar. Non è proprio il genere di film che preferisco, però la maestria di Guillermo è evidente, come un pittore che dipinge le emozioni sa come fare il vero cinema, con le immagini ci trasporta attraverso varie sensazioni  e  la protagonista come in un film muto è davvero coinvolgente.
cit.: “La vita è il naufragio dei nostri piani”
Voto 8
Milena

 

Pubblicato in cinema | Contrassegnato | 2 commenti

Chiamami col tuo nome

chiamami

Nel 1983 una calda estate segna per sempre la vita del diciassettenne Elio, un musicista più colto e sensibile dei suoi coetanei, che ogni estate trascorre le vacanze nella villa di famiglia. Il padre, un professore universitario, come ogni anno ospita uno studente straniero per lavorare alla sua tesi di post dottorato. L’arrivo di Oliver, ventiquattrenne statunitense, per la sua bellezza e i modi disinvolti, sconvolge la vita di Elio…
Diretto da Luca Guadagnino interpreti Timothée Chalament Elio, Armie Hammer Oliver, Michael Stuhlbarg il padre Amira Casar la madre. Quattro candidature all’Oscar. Un film immerso nella campagna lombarda. “Call me by your name” Ha riscosso consensi  in tutto il mondo ed ora è arrivato in Italia e devo dire che da anni non vedevo tanta ressa in un cinema per un film italiano, come dice il regista Italiano  in tutto e per tutto, anche se gli intepreti sono stranieri quasi tutti. E’ tratto dal romanzo omonimo di Andrè Aciman del 2007. Guadagnino per la realizzazione del film ha voluto l’aiuto di Walter Fasano e di James Ivory, a tratti sembra infatti di rivedere la luce naturale e le atmosfere in certe inquadrature di “Camera con vista”, e la dolcezza di certi film di Bertolucci come “Io ballo da sola”. In un intervista lo stesso Guadagnino ci tiene a sottolineare di aver iniziato con Bertolucci e di riconoscere in lui il suo più grande maestro e regista di fama internazionale, speriamo  sia così anche a livello di Oscar vinti. Con riferimenti a Eraclito e Heidegger e Stendhal e la musica di Bach, che si intreccia con successi hit di quegli anni. Questa pellicola elegante dai toni misurati  e malinconici, senza mai cadere in eccessi grotteschi, la delicatezza di questa estate di molti anni fa dove tutto è lento  senza la frenesia dei nostri giorni alla scoperta naturale  dei sentimenti di un adolescente. Un romanzo ed un film di formazione, molto seducente, si prende tutto il tempo per indagare sulle emozioni acerbe, quasi oziando  per esplorare nuovi stimoli dell’adolescenza. Ecco è un film con i tempi giusti a misura umana,  come erano certe estati, le ore trascorrevano lente,  impossibile non rimpiangerle.  Preponderante protagonista   la natura stessa ed il suo silenzio,  i prati, gli alberi, i laghetti, ma anche quell’atmosfera sonnecchiante della provincia, con la sua piazza, l’edicola, il bar, sembra un mondo lontanissimo, eppure lo abbiamo vissuto tutti ed il film ce lo ricorda, era pieno di sogni.
Voto 9
Milena
Pubblicato in cinema | Contrassegnato | 2 commenti

Tre manifesti a Ebbing, Missouri

3 manifesti

Ebbing,Missouri. Mildred Hayes è una madre divorziata e con un figlio a carico, Robbie. A circa un anno dalla morte dell’altra sua figlia, Angela, violentata e bruciata viva, si accorge quasi per caso che sulla strada che porta alla sua casa vi sono tre cartelloni pubblicitari in disuso. Decide di affittarli, comprando la licenza dall’agente pubblicitario Red Welby, e vi fa affiggere sopra tre frasi per far riaccendere interesse  sul suo  caso sia  nei confronti della polizia locale,  sia usando la stessa provocazione  verso l’opinione pubblica. Inutile dire che scoppia una guerra…
Diretto dal Londinese  Martin McDonagh, protagoninista una  Frances McDormand notevolissima in bravura, ha abbandonato qualsiasi vanità, incredibile  come impersona questa madre coraggio senza nessuna femminilità, con tutta la forza di  carattere che gli viene dalla disperazione. La genialità di questa donna senza paura, consapevole del suo ruolo, è come una richiesta d’aiuto rivolta agli altri, “se non mi sentono io lotterò perchè ciò avvenga”.  Questo gesto provocatorio scatenerà un vero effetto domino che colpirà varie persone come una vendetta senza fine. Però genererà anche una consapevolezza che porta a vedere gli altri in un modo diverso e quelli  che sembravano nemici immaturi e esaltati da questa esperienza  usciranno  migliori nella sconfitta. Emotivamente toccanti le musiche che variano dal brano lirico, al rock, al country. Questo ambiente sperduto tra i monti mi ha evocato un clima da far west dei giorni nostri la via principale di Ebbing, con la stazione dello sheriffo e il solito bar. Ma mi ha ricordato moltissimo l’atmosfera verdeggiante e cupa della serie Twin Peacks di Davin Linch “Chi ha ucciso Laura Palmer?”, Anche qui un’adolesciente bionda viene assassinata e chiunque dei personaggi può essere il colpevole,  c’è persino un nano come nelle scene più oniriche di Linch. Un film che con dialoghi secchi senza sfumature,  parla della nostra società della giustizia inesistente, della vendetta persino della Chiesa in un monologo davvero da applauso.  A un certo punto del film  la  frase “La violenza genera altra violenza. Film passato a Venezia, Vincitore di numerosi Golden Globe, andrà agli Oscar e secondo me la McDormand  meriterebbe  di vincere come miglior attrice e il film anche più di un premio. Unico neo per me  è il finale abbastanza sottotono rispetto a tutto il film. Merita la visione anche  perchè insegna tantissimo a livello umano.
Voto 9
Milena
Pubblicato in cinema | Contrassegnato | 2 commenti

La ruota delle meraviglie

la ruota delle meraviglie

Coney Island 1950, le vite di quattro personaggi si intrecciano ai piedi della celebre ruota panoramica costruita negli anni venti sulla spiaggia: quella dell’imbronciata e malinconica Ginny (Kate Winslet), ex attrice emotivamente instabile, ora cameriera presso un modesto ristorante di pesce; di suo marito Humpty (Jim Belushi), rozzo manovratore di giostre; del giovane Mickey (Justin Timberlake), un bagnino di bell’aspetto che coltiva aspirazioni da commediografo; e della ribelle Carolina(Juno Temple), la figlia che Humpty non ha visto per molto tempo e che ora è costretta a nascondersi nell’appartamento del padre per sfuggire a un gruppo di spietati gangster che le dà la caccia.
Ultimo Film diretto da Woody Allen, che rimanda un pò al senso di sconfitta che si respirava in “Blue Jasmine”, Anche qui tutti  hanno i loro sogni intatti a un passo dall’essere realizzati la prospettiva in un futuro felice a cominciare dalla protagonista  Genny intepretata da una kate Winslet da oscar, ogni personaggio cerca di soppravvivere, spesso cadendo nei ricordi e quelli che sono stati gli sbagli ed i fallimenti. La solita normalità quella di un ceto abbastanza disperato, con tanto pathos e dialoghi alla Tennese Williams. Fa da cornice a tutto ciò una  spensierata  musica swing, come sempre nei film di Woody e c’è  un bambino dai capelli rossi che fa pensare allo stesso regista e il solito psicoanalista stavolta una donna. Va sottolineata la fotografia surreale  di Vittorio Storaro dove colori forti sui volti degli attori cambiano  col variare delle loro emozioni creando un’ atmosfera incredibilmente  magica.
Voto 8
Milena

 

Pubblicato in cinema | Contrassegnato | 1 commento

Suburbicon

suburbicon
Regia: GEORGE CLOONEY
Cast: Julianne Moore, Oscar Isaac, Matt Damon, Glenn Fleshler, Noah Jupe, Alex Hassell, Gary Basaraba, Jack Conley, Karimah Westbrook
La commedia nera diretta da George Clooney su una vecchia storia dei fratelli Coen, è ambientata a Suburbicon, un tranquillo sobborgo anni cinquanta, fatto di case allineate e giardini curati, gonne a ruota, occhialoni e colletti abbottonati, quasi quanto i suoi abitanti. Il più abbottonato di tutti è il protagonista Gardner Lodge (Matt Damon), un uomo onesto e rispettabile, che vive insieme alla sua famiglia in una delle casette pastello uguali a tutte le altre con il giardino perfetto. La sua pacifica esistenza viene stravolta da una brutale violazione di domicilio, sarà allora che, riscontrando la stessa lentezza e placidità nelle attività investigative, deciderà di farsi giustizia da solo. L’uomo perbene, consumato dal ricatto e dalla vendetta, è il primo a svelare la maschera di conformismo e ipocrisia che nasconde le meschinità della periferia e della natura umana. Dopo il film di ieri sui contrasti in Medio Oriente un film ambientato nella tranquilla provincia americana, perfetta, dove è normale essere razzisti e mentre il figlio del protagonista gioca tranquillamente con il figlio dei vicini di colore, dentro casa succedono cose da film giallo e fuori scoppia la rivolta. Io riguardo al razzismo in America, mi sono sempre chiesta il motivo, perchè in America i neri mica ci sono sbarcati loro, no, li sono andati a prendere in africa e imbarcati come schiavi, così come penso che l’America sia più degli indiani pellerossa, loro sono i veri locali, mentre  gli yenkee gli invasori nonchè immigrati. Detto ciò penso che Clooney abbia fatto un gran bel film che scoperchia un mondo, sicuramente  ha un debole per gli anni 50, ricordo bene il suo primo film da regista “Good night and Good Luck”. Qui si è spinto più in la è andato a vedere cosa si nasconde dentro l’apparenza tranquilla  della famiglia americana, sembra girato da Hitchcock   ha rovesciato i canoni di un certo cinema. Mi ha ricordato un indimenticabile  film sempre con Julianne Moore “Lontano dal paradiso”  Che valse alla Moore  l’oscar come miglior attrice, anche li stesso momento storico stessa america razzista, addirittura anche nei confronti delle donne viene messa in luce tanta discriminazione, mentre agli uomini viene perdonato qualsiasi vizio.  Suburbicon bellissimi i costumi e fotografia patinata,  oltre alla colonna sonora,  e gli attori straordinari, si esce dalla sala stravolti.  Clooney stupisce  anche   stavolta, con questa commedia noir.
Voto 9
Milena
Pubblicato in cinema | Contrassegnato | Lascia un commento