Le ricette della signora Toku

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Sentaro gestisce un piccolo negozio, dove prepara e vende i dorayaki uno dei dolci preferiti dai giapponesi, ripieni di una marmellata di fagioli rossi che si chiama An.  Un giorno si presenta una anziana signora chiedendo di lavorare li, e per convincerlo lo omaggia della marmellata da lei preparata…
Diretto da Naomi Kawase, che a proposito del film dice:” Ho voluto rappresentare la felicità e la natura attraverso un albero di ciliegio sempre presente nel film, gli alberi non parlano ma sono vivi, ci riconoscono” e aggiunge di aver chiesto agli attori prima di girare di mettersi davvero  a vendere dorayaki e di imparare a cucinare. Tratto dal romanzo An di Durian Sukegawa, il film e’ un inno alla natura,  alla dolcezza ed alla lentezza della cucina, dove ogni gesto ha un senso di sapienza e pazienza. Siamo  lontanissimi dalla tecnologia, dalla fretta, della società  attuale. La  semplicità, l’equilibrio umano e psicologico nei movimenti spontanei, essenziali e tutt’intorno la  luminosità dei fiori di ciliegio ed il rumore delle foglie al vento, a indicare le stagioni, è questo l’unico indizio del trascorrere del tempo. Ma in tutto questo inno alla vita, si nasconde un passato abbastanza triste dovuto alla situazione familiare dei protagonisti, di diverse generazioni,  ognuno con  una vita difficile, con molte ferite, insieme trovano il modo di essere amici. I dolcetti un pretesto per parlare di cose molto amare, la malattia, la solitudine, l’alcolismo ecc. Presentato a Cannes in  Un certain regard, minimalista, trasparente, dai piccoli gesti come insegna la filosofia zen. Un Giappone inedito e da scoprire,  ho trovato molte analogie con il film di animazione di Myazaki di ieri, il soffermarsi sulle foglie ed i fiori la natura che vive e respira ed è  continuità ed armonia, nonostante tutto.
Voto 8
Milena

 

Le ricette della signora Tokuultima modifica: 2015-12-13T21:00:05+01:00da milfer
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2 risposte a Le ricette della signora Toku

  1. milly scrive:

    Infatti Gio’, un bel film davvero, mi ha ricordato anche un film cinese del 2013 “A simple life” forse lo avevi visto non so? Storia diversissima ma stessa delicatezza di vita. Non per niente l’ho paragonato alla sintonia che si ritrova anche nei cartoon di Myazaki le tematiche sono le stesse.
    Tu hai respirato l’aria di Tokyo sai cogliere molti aspetti che io non conosco.
    Bene! Col prossimo si torna a casa ,cinematograficamente parlando, con l’ultimo di Woody Allen. Che credo soddisferà moltissimo.
    Grazie Ciao

  2. gio' scrive:

    Ciao Milu’. Io ho avvertito un senso di pesantezza quando si parla di malattia, di diversità e forse la regista non ha saputo rendere queste situazioni ma per il resto del film tutto e’ filato liscio E’ un film zen, una riflessione sulla vecchiaia, sulla fine e la rinascita delle cose
    I ciliegi fioriti simboli di una vita breve e la natura sono l’elemento poetico-nostalgico del film
    La regista si affida alle parole, agli attori davvero bravissimi, alle fascinose immagini che hanno la straordinaria capacità di vivere in simbiosi con il cielo e la sostanza stessa della luce
    Le ricette della signora Tokue non sono solo quelle della marmellata anko Mi e’ piaciuto anche perche’ ho rivisto il Giappone, le case grigie, i treni, la gentilezza delle persone….Super!

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