Mustang

Mustang-610x366É inizio estate in un remoto villaggio della Turchia. Lale e le sue quattro sorelle tornano a casa da scuola giocando con i ragazzi tra le onde del mar Egeo  e scatenando inaspettate reazioni. A quel punto la casa di famiglia si trasforma gradualmente in un carcere per loro, le lezioni a scuola vengono sostituite con quelle domestiche e si iniziano a organizzare matrimoni. Cinque sorelle, animate dallo stesso desiderio di libertà e che cercano di contrastare le imposizioni. il film è visto attraverso la narrazione di Lale la più piccola.
Il film evoca il puritanesimo religioso repressivo bigotto come nel  “Il giardino delle vergini suicide” di Sofia Coppola, qui a schiacciare l’esuberanza adolescienziale delle 5 sorelle è la religione islamica, condanna  le donne già fin da piccole ad un medioevo assurdo e tremendo. Nonostante  il film sia tra la tragedia  e la commedia, un diario ribelle familiare ed intimo, su una lotta per sopravvivere alle violenze fisiche e psicologichè di una società ancora oggi senza diritti per le donne. Un titolo che ricorda i cavalli selvaggi e che invece parla di ragazze adolescenti. È il primo film della giovane regista turca, che ha studiato cinema in Francia. Deniz Gamze Ergüven: “Avevo l’esigenza di parlare di cosa significa essere una ragazza, una donna oggi in Turchia; un argomento molto discusso, vivacemente contestato nella società turca in questo momento, qui le donne non hanno la possibilità di far sentire la loro voce.”   Volevo  raccontare la vita delle ragazze in Turchia” Nata ad Ankara nel 1978, ha vissuto molto tra la Francia e la Turchia, “vivendo altrove ma tornando ad Ankara ho sentito la profonda differenza delle condizioni delle donne, la Turchia è sessista, la donna fin da bambina è giudicata, vista con uno sguardo laido, la femmilità deve essere mortificata, la libertà di scelta delle ragazze turche non è un diritto riconosciuto.Vorrei fare di queste ragazze delle eroine, delle figure coraggiose, intelligenti e tenaci con un sacco di valori, che raramente vengono attribuiti alle donne nel cinema. Queste ragazze mi ricordano Jame Dean. Sono anticonformiste, ma belle e tutta la loro bellezza, freschezza e gioventù le rende criticabili. Trovo che sia una critica molto importante e che genera qualcosa di positivo.”
Un film di un certo livello, brioso come un cavallo al galoppo e che apre una breccia nel tradizionalismo, tipico della Turchia dei nostri giorni. Splendente fotografia, Ottime  anche le musiche di Warren Ellis, e disarmante la voce narrativa fuori campo, ironica e sarcastica della piccola Lale. Il film rappresenterà la Francia agli Oscar, altro film su realtà difficili in certi paesi, quindi  ripeto ancora una volta il cinema diventa un mezzo per dar voce  a  certe  realtà invisibili.  Un film  giovane piacevolissimo DOLCE E DIVERTENTE  nonostante una  società disumana e opprimente nei confronti delle donne.
Voto 8
Milena
Mustangultima modifica: 2015-11-02T09:57:01+01:00da milfer
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