Quando c’era Marnie (When Marnie was there)

Anna Chan e’ una ragazzina di 12 anni che si detesta è sempre insicura oltre a soffrire di asma, non sopporta niente, non sopporta le feste e si annoia continuamente, è tristissima e non riesce ad amare, ne si sente amata dalla madre adottiva. Ma  una vacanza dai parenti ad Hokkaido, rappresenterà un momento  interessante, conoscerà una misteriosa ragazzina…

Ultimo film dello storico studio Ghibli di Tokyo, questa volta firmato da Hiromasa Yonebayashi, lo stesso di Arietty. Attesissimo per chi ama questo genere, in Giappone è uscito un anno fa, qui da noi sarà in sala solo per tre giorni, oltre al fatto della chiusura, per il ritiro del maestro Miyazaki, speriamo proprio di no. E’ tratto dall’omonimo romanzo di Joan G. Robinson.  Un film d’animazione che non tradisce l’ottima  qualità  , a cui ci ha abituato lo studio Ghibli, troppo perfetto nessuna sbavatura, anche se secondo me siamo un pò  lontani dall’effetto surreale e magico del tocco di Miyazaki, difficile uguagliare una tale suggestione e fantasia, ad esempio nel suo ultimo film  “Si alza il vento”. Questa storia di animazione e’ interessantissima, molto misteriosa per nulla banale, anzi obbliga ad uno sforzo per cercare di intuire i contorni  tra sogno e raltà ad un certo punto non capivo più, tanti i ricordi che si mischiano al presente, poi arriva la luce e tutto è  più convincente. Credo sia un ottimo film molto piacevole che ci parla del difficile confine tra infanzia e adolescenza i dubbi, le incertezze, le paure. Per tutto il film scorrono immagini curatissime e colorate, mi sono commossa nel frammento sulla suggestione dei  cerchi d’acqua nel ruscello, lo potete capire solo vedendolo.Unico neo il prezzo doppio, infatti rientra nella categoria “eventi”. Molto  ricco di simbolismi, chissà  se Anna ritroverà  se stessa e soprattutto le sue origini in questa  vacanza… Cit: “Che ogni giorno possa trascorrere normale”

Voto 8

Milena