Zorro

sdi M. Mazzantini

D’estate mi lavo in strada. Mi sbrigo, perchè c’è sempre quello
che c’ha da ridire, che la fontana è un servizio pubblico, perchè
l’auto ce la puoi lavare, puoi fare un porcaio di detersivo e io
che sono ecologico, che non faccio schiuma, io ti do fastidio. Io ti
offendo il pudore, Cormorano. Non voglio discutere, mi sbrigo.
C’ho tecnica. Vado prima col busto, una sciacquata di ascelle si
perdona a tutti, anche a un barbone, poi mi guardo in giro, guardo se
è sgombro e vai, vado sotto col capo, una botta di marsiglia, che
quello non inquina. C’ho tanti capelli io, una condanna. Mi dico
tirateli via Zorro, a che ti servono? Mi fanno compagnia. E poi mi sono
accorto di certe occhiate brutte dei pelati. occhiatacce che parlano,
eh, Cormorano? Lo so cosa stai pensando: ma come! Io mangio
l’insalatina, non bevo, mi spalmo la placenta e perdo il pelo, e
questo che sta in strada, che fa la vita di un cinghiale, che si
scortica col marsiglia, guarda che chioma…
Eh Cormorano, pelatone mio, il Signore fa quello che vuole, dispensa
la roba a gusto suo, a me m’ha regalato ‘Sti capelloni,
‘sti bulbi che non schiattano nemmeno sotto tre strati di unto, e
io da buon cristiano me li tengo. per non fare torto al Signore
nostro, e per far schiattare te. Te col mocassino aerodinamico, il pile
idrorepellente, l’occhiale di tendenza e la testa liscia.
Io rimetto su la divisa impeccabile.
Allora mi chiedo: ma che sono tutti ‘sti bisogni, tutti ‘sti
negozi? Obblighi, fregature. Io, con questo vestito, ci faccio le
quattro stagioni. Destate scalo la giacca, d’autunno apro i
bottoni, d’inverno alzo il bavero che c’ho la cervicale. Te
invece, Cormorano, di abiti ce n’hai uno per ogni sputo di tempo.
Con quattro gocce tiri fuori il trench te. E dovi li metti, ‘sti
vestiti? Mica te li puoi tirare dietro! serve l’armadio. E
l’armadio dove l’ho metti? In mezzo alla strada?! No, ti serve
la casa. La casa chi te la tiene? Una negra? Meglio la moglie, le
negre le tiri su il sabato sera nei viali. E la domenica che fai, non
la porti fuori la moglie? Ti serve una macchina, e serve che ti fermi
a comprare i bignè, perchè serve che vai dai tuoi suoceri. Cazzo, è
domenica! Cazzo hai il trench, hai il piuma d’oca, lo spigatino!
Cazzo, Cormorano, compra i bignè! Zorro non ha il trench, non ha lo
spigatino, non ha i suoceri, e i bignè lo fanno vomitare. Com’è
brutta la domenica, Cormorano! Il dopopranzo, dopo i bignè, tutti quei
televisori accesi, i bambini ai giardini, la fila l’altalena, il
padre al cellulare con gli amici: dove siete? Dove siete? La madre che
parla con l’altro cellulare con gli altri amici: dove siete? Dove
siete? Il bambino che parla da solo: dove sono? dove cazzo sono? La
settimana e più disinvolta: lavorate. Lavorate per i de-sideri: per il
de-coder, per il de-umidificatore, per il de-caffeinato, per il
de-ntifricio antiplacca. D’altra parte come fai Cormorano, ti
tieni la placca? Non puoi cazzo rimuovila! Sei pelato, non puoi farti
lo shampoo, almeno rimuovi la placca! Paga i de-biti! Ma quanto siete
abbienti! Quanto siente de-ficienti…Eppure mi mancate tanto,
Cormorani. Zorro vi abbraccerebbe tutti in un grande abbraccio. Una
crocera del cuore. Tutti con le bandierine! Tutti con le bandierine!
Tutti sul ponte della nave a ballare! La notte è magica, il mare,(è
petrolio) o mare nero, o mare nero, o mare ne…Tu eri chiaro e
trasparente come me…E io? Cazzo, perchè io non sono li con voi?
Aspettatemi, il caffè! io non l’ho avuto. Torna indietro,
capitano! Ridammi la mia musica! Sono ancora giovane, sono ancora
vostro! Voglio ballare anch’io, datemi la mano… Fermate il
de-stino!

“Lavora come se non avessi bisogno dei soldi. Ama come se nessuno ti abbia mai fatto soffrire. Balla come se nessuno ti stesse guardando. Canta come se nessuno ti stesse sentendo: Vivi come se il Paradiso fosse sulla Terra”.

Zorroultima modifica: 2006-04-25T10:25:00+02:00da milfer
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