Venuto al mondo

venuto al mondo.jpgHo potuto finalmente leggere l’ultima fatica letteraria della Mazzantini dopo un silenzio dal 2002 con “Non ti muovere”, ha fatto scoprire una grande scrittrice anche raccontato in un film, doti di versatilità nello scrivere nostalgica nel “Il catino di zinco” reale ed ironica in “Zorro” paradossale e divertente nel romanzo “Manola” passionale e sofferta con “non ti muovere” Cosa ci si poteva aspettare? Quando ho acquistato il libro mi sono detta, “mi voglio godere questo nuovo viaggio  come un evasione dal reale”, invece è stato un soffrire a ogni pagina, con gli accadimenti intorno a Gemma e Diego da un incontro in una  festosa Sarajevo  del 1984  (giochi olimpici invernali), quando niente poteva far presagire  quello che sarebbe accaduto dopo, con la guerra. Un amore vissuto totalmente, a cui manca un figlio che non c’è. E che, il libro inizia con il ritorno in quella città anni dopo quando il figlio è grande e tutto viene raccontato, la verita è svelata, solo alla fine si capisce il perchè di Pietro, il figlio tanto voluto, il prezzo pagato in termini umani e non solo, c’è di che riflettere. Io soprattutto, mi sono ripromessa di non leggere più libri che parlano di guerra, leggere pesantemente l’esperienza di un’altra guerra molto lontana da me nel tempo nel libro di Littell, era tempo fa, ma questa di Bosnia era solo ieri, era a due passi dai confini. Ricordo una decina di anni fa sono stata appena dopo Trieste a Porto Rose  e quante storie per entrare in quei confini,  quel paese, quando tutti volevano invece uscirne, anni prima per la guerra, mi chiedevo  cosa hanno paura che portiamo, se c’è stato un conflitto è interno, sono tutti mischiati, da anni di odio, non sono certo gli altri a portare altro male.  Devo dire che non capisco il nesso, non capisco perchè la Mazzantini non ha scritto un romanzo più Italiano. A parte questo, inevitabile sottolinerare il merito delle capacità stilistiche di questa scrittrice nel creare  immagini  con le parole, la sua unicità, di  dipingere perfettamente nella mente, le sensazioni che vuole far arrivare al lettore, in modo intenso e scorrevole, lascia l’impressone  di avere già visto questo  film nero su bianco.

Milena  

“La speranza appartiene ai figli. noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre abbiamo perso” (M.Mazzantini)

http://it.youtube.com/watch?v=Xh_AQUYvRvg

 

Presto sarà la giornata della memoria, questo libro, questo post, mi danno lo spunto per richiamare l’attenzione sul tema dei “diritti umani” un’iniziativa interessante con proiezioni di film nella mia città, sperando che questi eventi si estendano in tutta Italia,  trovate la locandina sul sito di http://cinemagora.myblog.it che ringrazio moltissimo per averla  pubblicata e ricambio ricordando  il concorso di cortometraggi di Varese “FESTIVAL DEI CORTISONICI”  http://cortisonici.org 

Venuto al mondoultima modifica: 2009-01-12T20:00:00+01:00da milfer
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