La pazza gioia

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Beatrice e Donatella sono due donne affette da disturbi mentali, entrambe in custodia giudiziaria presso una comunità terapeutica in quanto ritenute socialmente pericolose. Le due donne molto diverse tra loro, una istrionica e loquace l’altra più introversa, ben presto stringono una forte amicizia che le porterà alla pazza impresa di fuggire dalla comunità alla ricerca della felicità.

Diretto da Paolo Virzì con due protagoniste  Valeria Bruni Tedeschi nei panni di una    donna ricca molto sciroccata affetta da bipolarismo, in un intervista dice: ” Quando Paolo mi propose la parte non ho avuto il minimo dubbio, un personaggio come Beatrice capita poche volte nella vita. È  una donna con un ricchissimo mondo interiore, pieno di contraddizioni,  slanci, gioie, dolori. Un  personaggio così complesso è davvero molto raro e la sceneggiatura era scritta meravigliosamente bene. Qualcosa di Beatrice mi ha ricordato Blanche la protagonista di” Un tram chiamato desiderio” di Tennessee Williams. Sul set Paolo mi ha concesso grande libertà  e il rapporto con Micaela Ramazzotti, che interpreta Donatella, è stato di autentica collaborazione.La lavorazione è stata molto faticosa, non fosse altro perché  le due donne sono impegnate in una lunga e continua ininterrotta fuga, dietro e loro emozioni, ma anche molto gioiosa”. Infatti come si fa a non pensare  un pò a una sorta di “Thelma e Louise” anche se è tutta un altra atmosfera. La sceneggiatura vede oltre a Virzì anche Francesca Archibugi. Presentato fuori concorso ma applauditissimo a Cannes proprio ieri. Il film esplora le esperienze positive e negative,  molte emozioni, tanti disastri e sconfitte, fino ad ammalarsi di queste due donne oltretutto così diverse anche socialmente,  una grande amicizia nata in  ambiente psichiatrico e che si traduce in una fuga istintiva e  pazza,   dove si assapora un’aria leggera di libertà e rivalsa da tutto e tutti, senza sapere dove andare ne come. Il regista usando la macchina da presa in modo instabile ha scelto di avvicinare lo spettatore il più possibile alle azioni ed impressione di questa fuga, come un inseguimento, come a  riprendere tutto con un cellulare direi molto originale e così imperfetto, come del resto è  la  mente umana un delirio mentale ma molto vitale. Un bel punto di vista, lo sdoganamento su certi preconcetti sulle erroneamente chiamate pazze.
Voto 8
Milena
La pazza gioiaultima modifica: 2016-05-17T22:04:55+02:00da milfer
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