Morale: meglio essere un monaco pensante che un pensatore postmoderno.
E in più oggi è stata la giornata freudiana. Nel pomeriggio stavo mangiando un pò di cioccolata. Mi piace molto la cioccolata, ed è forse l’unico punto in comune con mia madre e mia sorella…
Muriel Barbery
Ps: (non è un copia incolla)
Parigi, rue de Grenelle numero 7. Un elegante palazzo abitato da famiglie dell’alta borghesia. Ci vivono ministri, burocrati, maitres à penser della cultura culinaria. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all’idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque. Tranne il fatto che, all’insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta che adora l’arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant… dal punto di vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni. Ma tutti nel palazzo ignorano le sue raffinate conoscenze, che lei si cura di tenere rigorosamente nascoste, dissimulandole con umorismo sornione. Poi c’è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l’ambiente che la circonda. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l’uno dell’impostura dell’altro, si incontreranno solo grazie all’arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée. Il libro è scritto percorrendo due binari, come se fossero due libri o due storie lontane, anche se Paloma una dodicenne e Renée la portinaia, vivono a pochi scalini la dodicenne troppo intelligente e matura per la sua età, tanto da guardare il mondo dall’alto al basso, così presto disillusa dalla vita, la causa di ciò è da riscontrare allo scarso ruolo degli affetti nella famiglia, in Renèè scopre una persona più simile a se stessa ed ai suoi pensieri profondi, ne cito uno per tutti il n. 3
“Quelli più forti fra tutti gli uomini non fanno nulla parlano solamente parlano di continuo”
Milena
http://it.youtube.com/watch?v=WSxDjW9bLCQ (Satie)