La ragazza nella nebbia

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Italia, in una valle alpina una sedicenne esce di casa e scompare, arriva il  commissario Vogel che va a casa dei genitori ed inizia a indagare, ben presto i media invadono il piccolo borgo.
Diretto dal famosissimo scrittore di gialli Donato Carrisi, in un intervista dice che ha scritto prima la sceneggiatura poi ha scritto il libro ed ora il film, regista anche perchè sempre da una sua intervista dicono  che leggendo i suoi libri sembra di vedere un film, o  che sembrano libri in 3d, che il regista e lo scrittore siano la stessa persona è la perfezione del cinema perchè ti fa vedere ciò che era il vero immaginario del libro, meglio in questo caso non averlo letto così tutto ti sorprende, come gli  interpreti tra l’altro tutti bravissimi  e giustissimi, come Toni Servillo, il cinico commissario pronto a tutto per finire sotto ai riflettori, Alessio Boni e Jean Reno, ma c’è anche Galatea Ranzi la giornalista d’assalto. Un Servillo nei panni di un commissario vanitoso ed impeccabile nel suo cappotto già dalla prima  sequenza, e devo cercare di non raccontare troppo, spaventosamente perfetto Servillo, questo commissario così cinico, con  l’ossessione per i media tanto vanitoso quanto macchinoso. Come non pensare a lui in un altro bel film di successo di qualche anno fa “La ragazza del lago”, Sempre lui un commissario. Il regista dice che mentre scriveva il libro immaginava il commissario Vogel con il volto e  la voce di Servillo e poi c’è Jean Reno, uno psichiatra con l’hobby della pesca e Galatea Ranzi la giornalista che fa pensare a tutte le storie del genere che ogni giorno alla tele diventano dei casi morbosi, la spettacolarizzazione della realtà piú violenta, si cerca un colpevole ed in genere non si trova mai, solo ipotesi, c’è perfino il plastico della valle. Ma qui un finale c’e’ e state tranquilli non ve lo dico, veramente i finali sono due. Comunque è tutto molto nebbioso ed aggrovigliato, sto ancora cercando di mettere insieme certi tasselli,  è l’idea di Carrisi di incartare il pubblico e tenere la tensione di questo noir ambientato in una buia valle alpina, prima ridente ora senza turisti, con una popolazione depressa che si è inventata una confraternita. E poi c’è Boni il professore e qui mi fermo, rischio di invadere  troppo questo film  dalle musiche angoscianti e coinvolgenti. Non vedevo un giallo con tanta suspanse da tanto, è nato forse  un nuovo regista autore di se stesso l’ideale direi. Un film inquietante molto attuale che ti resta addosso anche quando esci dal cinema.
Voto 8
Milena
La ragazza nella nebbiaultima modifica: 2017-10-29T17:14:10+01:00da milfer
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