Neruda

 

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Cile 1948, il governo Vileda si schiera con gli Stati Uniti e condanna il comunismo, Pablo Neruda senatore contrario a questa desisione ed in quanto massima personalità artistica del paese diventa il ricercato n.1. Non accettando il carcere decide per l’esilio, ma trova molte difficoltà, il presidente ha messo sulle sue tracce Oscar un ispettore di polizia…

Dal regista cileno Pablo Larrain, con Luis Gnecco, Gael Garcia Bernal, Mercedes Moran. Questo film è stato accolto in modo controverso in patria. Qui Neruda viene visto prima che poeta un politico che cita Marx, per rimarcare il suo essere sovversivo, è lontano il golpe del 1973, anche se un accenno alla persona di Pinochet per un attimo c’è. Ma questo essere un grande cileno in fuga dalla sua casa dai suoi libri, dalle sue feste, costretto a nascondersi è visto sotto una luce curiosa la narrazione drammatica con la voce  potente del poliziotto, mentre il ricercato   in  fuga da   tutte  le persone che lo adorano sta perdendo tutto ma non  il suo spirito libero, viene raccontato  in modo colorito, con estrema poesia rivive e ripensa ad un passato ideale, ora diviso non solo  dal suo quotidiano ma dal suo paese, un momento vissuto tra odio e amore. Il regista dice del poeta in un intervista “Era un diplomatico, collezionista,  senatore. Avrebbe potuto diventare presidente se non avesse fatto un passo indietro per favorire Allende cosa sarebbe accaduto se fosse stato eletto? Ecco un’altra storia, che succede quando é un poeta a guidare un paese? Neruda ha plasmato il Cile Il mio è un anti-biopic, non un film su Neruda, ma sul suo cosmo. Su noi che abbiamo fatto il film dopo aver assorbito la sua vita e la sua opera. Neruda è un cocktail di sogni, un cuscino su cui poggi la testa e chiudi gli occhi. Non potrei immaginare un mondo senza Neruda, è in catturabile.  Allora devi giocare in modo libero, senza metterlo in scatola. Non andate a vedere il film per sapere chi era Neruda.” Un ossessione per la cattura raccontata con parole intense e molta ironia. Un Neruda che assomiglia tantissimo a Philip Noiret e ripensandoci anni fa lo interpretò nel film di Troisi “Il postino” Avevo letto “Confesso che ho vissuto” lettura impegnativa e avventurosa,  oltre alle famosissime poesie che tutti conoscono, ogni tanto me le rileggo e sono musica impregnate di sensazioni. Una vita la sua difficilissima e intensissima, ma vissuta naturalmente con tanta leggerezza come solo i veri poeti sanno fare e  come dice di sè stesso:  “Sono il poeta dell’amore.”

Voto 8

Milena

Nerudaultima modifica: 2016-10-15T19:40:13+02:00da milfer
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