Suburra

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Il 12 novembre 2011  Il presidente del Consiglio rassegna le dimissioni, il film si ispira ai 7 gorni prima che precedettero questo evento prevedendo anche le dimissini del Papa Ratzinger. Protagonista è l’on. Malgradi (Favina), un politico corrotto, dedito a festini a base di sesso e droga, è proprio durante uno di questi, che incappa nei guai con una minorenne, e così pensa di uscirne chiedendo aiuto a gente collusa con la malavita romana.
Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo già autore di “Romanzo criminale”, da cui si è ispirato ancora una volta lo stesso regista Stefano Sollima, il quale ha dichiarato in un intervista di dedicare il film al padre Sergio regista scomparso lo scorso luglio. Protagonisti, Francesco Favino, Elio Germano, Claudio Amendola. L’atmosfera è la stessa di Romanzo Criminale, il clima forse assomiglia di più a Gomorra, ambientato anche ad  Ostia località che ricorre (vedi “Non essere cattivo”). In questo clima freddo e senza sentimenti si muove la politica corrotta, un  vaticano oscuro,  dove si intrecciano giochi di potere tra  la mafia e le famiglie di zingari, anticipando la storia recente e cioè gli ultimi scandali di cronaca. Certamente si scriveranno pagine su questo film e il  clima nero di Roma, grandi uomini di potere e piccoli criminali che si muovono in pericolosi ricatti. Nessuno è pulito, nessuno può dirsi escluso, tutti alla fine sono dei perdenti, droga prostituzione scambi di vendette, ritorsioni,  una Roma tragcamente squallida e crudele, dove lo stato non esiste,  in tutto il film, non si vede nessuna forza dell’ordine in azione, tutti liberi di fare il peggio possibile, infatti Suburra deriva dal latino sub urbe la città nascosta, malfamata, il personaggio di Amendola il Samurai dovrebbe rievocare Carminati. Da questo film come per Romanzo Criminale è tratta  una serie tv in 10 episodi.
Certo “Romanzo Criminale” mi era piaciuto molto di più, anche solo per la colonna sonora e per un attore bellissimo come Kim Rossi Stewart. Questa Roma sporca, notturna, piovigginosa, sembra contemplare solo la  peggiore deriva, come anche ne “La grande bellezza”, una città amara, vecchia e senza fascino, purtroppo molto realistica. Conosco questa città solo per i molti  bellissimi  film girati li e penso con molta  nostalgia  a quelli di Sordi di Manfredi  e tanti altri, certo una città forse meno istruita, povera, ma umana e sincera, altri tempi. La voglia di potere e ricchezza ha seppellito tutto ciò che c’era di bello, sotto la sua  cenere, unica redenzione possibile,  come fece Nerone, la storia si ripete numerosissime volte come sappiamo. Vale sempre lo stesso discorso  che ho già detto e ripetuto,  per molti film italiani e cioè, la recitazione tutta in romanesco andrebbe sottotitolata per il resto d’Italia, infatti  ho capito una parola su dieci. Anche se il finale mi soddisfa abbastanza, resta un  film pesantissimo da digerire.
Voto 6
Milena
Suburraultima modifica: 2015-10-16T08:28:58+02:00da milfer
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