Inside out

Il film inizia con la nascita di una bambina Riley. Nello stesso momento nella mente della neonata appare la “Gioia” la prima emozione, seguiranno: tristezza, disgusto, rabbia, paura. La vita di Riley cambierà profondamete a livello emozionale, quando la famiglia per motivi di lavoro è costretta a trasferirsi a San Francisco, che in una scena da “Rabbia” viene definita “San Franschifo”)…

Ultimo gioiello della Disney Pixar, anteprima a Cannes, io l’aspettavo da mesi, ha avuto un battage pubblicitario incredibile. Bella l’idea di far parlare ed umanizzare le emozioni  primarie in 5 pupazzetti. Come la mente sia già dall’infanzia in balia delle emozioni, una vera lotta tra gioia e tristezza tutte necessarie a mio avviso, sarebbe triste essere sempre allegri e viceversa, occorre una collaborazione mentale fatta di ricordi vissuti e momenti difficili per capire quale emozione è giusto far emergere. I bambini così imparano quali sentimenti ci compongono e vincono. Direi un film di animazione  molto interessante a livello  didattico. Oltre ad avere la tipica dolcezza Disneyana di sempre, ci parla di sentimenti, emozioni e ricordi base. Il film è piacevole forse un pò troppo stuccoso, l’idea originale dell’esplorazione mentale è geniale e merita  sicuramente la  visione. Prima del film, come al solito c’è una breve animazione purtroppo molto triste,  che non predispone bene al film, infatti tutto sommato  mi ha un pò deluso, a volte è forzatamente positivo, melenso e scontato.  Non credo che stavolta la Disney batterà al box office la Universal con i “Minions” con un incasso pari a 19 milioni lo scopriremo nei prossimi giorni.

cit:

– cosè? Questo è il subconscio, dove mettono tutti i piantagrane

– piangere mi tranquillizza mi fissa sulla gravità dei problemi della vita

Voto 6

Milena