Millysfera

Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza

Regia dello svedese Roy Andersson, infatti il film è girato a Gotheborg. Il regista ha iniziato con i cortometraggi, qui dovrei fare una premessa,  per Concorto ho visto opere da ogni dove, ma se devo dire la provenienza di quelli che secondo me parlano un linguaggio nuovo, e si distinguono per originalità  e introspezione non ho dubbi: il grande nord vince sicuramente, il perché  siano così all’avanguardia e fuori dagli schemi non saprei, sarà  il freddo? Anche i lungometraggi e da quelle zone purtroppo ne arrivano pochi, ma tutti mi hanno colpito e li ricordo come qualcosa di speciale, Roy Andersson e’ stato definito il successore di Ingmar Bergman, mi sembra un ottimo paragone, anche se lui dichiara in un intervista” Possono esserci delle analogie tra il mio cinema e il suo, ma Ingmar Bergman non aveva umorismo: questa è la più grande differenza”

Il film e’ particolare tante scene di interni ed esterni a camera sempre fissa, anche i personaggi sono volutamente molto ingessati e strani i dialoghi abbastanza bechettiani e  assurdi, molto grotteschi, protagonisti del quotidiano vivere, abbastanza banali sempre molto dimessi e squallidi, di certo originali. Frasi ripetute probabilmente allude alla alienazione , al passato alla storia. Direi un film molto enigmatico, obbliga lo spettatore a farsi delle domande a cercare di capire, certo un bell’esempio di umorismo molto nero e insolito anche nelle musiche e un piccione  tuba sul ramo, prima del fim credevo fosse solo una metafora. Colpiscono i colori freddi e gli ambienti spogli, scenografie fisse come in un teatro,  sembra girato in un altra epoca, infatti a un certo punto c’è un breve salto nel passato molto irriverente. Erano mesi che lo attendevo, vincitore del Leone d’oro. Consigliatissimo per avere una visione fuori dai soliti  stereotipi.

Voto 9

Milena

 

 

Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenzaultima modifica: 2015-02-21T18:56:37+01:00da
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