Due giorni una notte

Due-giorni-una-notte-1-150x150Ultimo film dei Fratelli Dardenne con Marion Cotillar e Fabrizio Rongione. Sandra ha un marito, Manu, due figli e un lavoro presso una piccolo azienda che realizza pannelli solari. Sandra ‘aveva’ un lavoro perché i colleghi sono stati messi di fronte a una scelta: se votano per il suo licenziamento (è considerata l’anello debole della catena produttiva perché ha sofferto di depressione anche se ora la situazione è migliorata) riceveranno un bonus di 1000 euro. In caso contrario non spetterà loro l’emolumento aggiuntivo. Su convincimento deciso e pressante  del marito, Sandra chiede una ripetizione della votazione in cui sia tutelata la segretezza. La ottiene ma ha un tempo limitatissimo per convincere chi le ha votato contro.
Ora questo film è recitato molto  bene, Marion  Cotillard ha sorretto il film dall’inizio alla fine con una sensibilità disarmante,  con la ripresa a due dita dal viso, che riuscivi anche a percepirne i pensieri. Senza dubbio il film rispecchia la dura realtà  del mondo del lavoro precario. Ma io sono rimasta allibita, come si fa a fare un film così maschilista mi chiedo,  un marito che obbliga la moglie appena uscita da una malattia psicologica a  suonare i campanelli  di una decina di colleghi per appunto due giorni  una notte (l’intero week end), andando avanti a Xanax e poi a un  certo punto, “coup de théatre”, ovvio  assume tutta la confezione, ma vacci tu a spaccare l’anima ai colleghi.
Voto 6
Milena
Due giorni una notteultima modifica: 2014-11-25T13:39:13+01:00da milfer
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