Mi chiedo cosa ci vuole dire questo film, perchè cerco di vederlo dal lato spettacolare ma non mi è chiaro, come storia nemmeno, un intreccio di dialoghi abbastanza assurdi, come se ognuno parlasse per i fatti suoi, la mia impressione non è di un ambiente futuro, ma argomentato toccando reali paure di tutti e problemi attuali a vari livelli, psicologici, economici, filosofici, oltre a riferimenti eversivi e agli attacchi sociali e terroristici, una società intrappolata, e claustrofobica, la limousine che diventa abitazione blindata. Direi un esperimento, forse una provocazione, certo un film innovativo, atipico, in quanto non c’è una trama e gli interpreti non si sa da dove vengono, ne che fine fanno. Dall’inizio alla fine ho avuto l’impressione di vedere un film non diretto da un abile e sincero Cronemberg, ma da un David Lynch, in particolare le riprese dall’alto nel negozio del barbiere, e per tutto il tempo, il film in sostanza sembra voler uscire da qualsiasi schema logico. Ci sono frasi insignificanti ripetute alla paranoia es.: “Devo aggiustare il taglio” ho la “prostata asimmetrica”. Forse il vero motore del film è proprio l’incomunicabilità cosmica. Un film dal sapore astratto come certi quadri che si prestano a moltissime interpretazioni probabilmente tutte giustificate. In uscita in contemporanea con il Festival di Cannes, io sinceramente spero proprio oggi non vinca.
Voto 6
Milena