A volte le notizie sono commoventi

Bimbo fermato in piena notte: “vado a scuola”

LIBERTA’ di martedì 22 gennaio 2008  Piacenza

Il ragazzino avrebbe fatto confusione con l’orologio, uscendo senza che la madre se ne accorgesse. 
Grazie ad un’agente dell’Ivri è stato ricondotto a casa. Età apparente 11 anni, zaino sulle spalle, lungo via Taverna. Andava a scuola: solo che era l’una meno un quarto di notte. Il ragazzino è stato avvistato da un’agente donna dell’Ivri di Piacenza: «Era sereno, per nulla spaventato. Gli ho chiesto dove stesse andando a quell’ora della notte senza nessun adulto al fianco. Il bambino, mi ha risposto, con tutta la tranquillità del mondo, che stava andando a scuola». Su richiesta della centrale operativa dell’Ivri è intervenuta una pattuglia della volante, che ha provveduto a riportarlo a casa.
Il ragazzino, che camminava lungo via Taverna in direzione di Barriera Torino, era curato nell’aspetto. Niente che abbia potuto lasciare intuire un disagio alle spalle. «Talmente sereno da lasciarmi stupefatta», riflette la guardia giurata che in quel momento della nottata si trovava a pattugliare la zona del centro-nord della città. Resta l’interrogativo di fondo: ma dov’erano i genitori quando il bimbo è uscito di casa dopo la mezzanotte? L’incontro tra l’agente piacentina e il ragazzino è avvenuto più o meno all’altezza della farmacia.  Solo la luce dei lampioni, e quella dei fanali dell’auto dell’Ivri. «Le strade, a quell’ora – racconta la donna dell’Ivri che l’ha provvidenzialmente “agganciato” – erano del tutto deserte. Il ragazzino, tutto solo, con lo zaino sulle spalle, ha chiaramente colpito la mia attenzione. Indossava scarpe da ginnastica, pantaloni, giubbotto. Più che curato nell’aspetto, dunque. A completare il tutto, lo zaino da scuola, come hanno tutti gli studenti, sulle spalle. Gli ho detto “ciao”, non volevo assolutamente spaventarlo. Quindi avvicinandomi, gli ho chiesto dove stava andando tutto solo a quell’ora. Lui, per tutta risposta, mantenendo la serenità che gli avevo visto addosso da subito, mi ha detto che stava andando a scuola. Gli ho fatto notare che non era affatto l’ora. Lui è sembrato cadere dalle nuvole: mi ha detto infatti di esser convinto che fossero almeno le 7 e mezza del mattino, e quindi di aver probabilmente sbagliato a puntare la sveglia. E, continuando a parlare, il ragazzino mi ha spiegato di esser uscito di casa senza che la madre se ne fosse resa conto, probabilmente perchè a letto».

S.Segalini

Per fortuna le notizie non sono sempre  drammatiche, certe eccezioni, fanno pensare all’esistenza di un mondo più umano e poetico a cui non siamo più abituati.

Milena

A volte le notizie sono commoventiultima modifica: 2008-01-22T12:00:00+01:00da milfer
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