Frammenti di Luglio

6c17d81483fd5a908938245d919d892d.jpgNon è facile raccontare, non è facile, perchè il tempo lascia tracce incerte nella memoria, ma è piacevole cercare di ricordare. Quasi tutte le estati finita la scuola sui 15 approdavo li, il viaggio in auto con i miei era solo l’inizio, l’autostrada segnava l’inizio della vacanza, quando un’atmosfera diversa del guard-rail era colorata dagli oleandri, il profumo del lago era nell’aria e l’orizzonte ormai si ampliava sull’azzurro dell’acqua. Pochi anni dopo, partivo  in treno da sola, ma l’attesa di quel viaggio rappresentava comunque qualcosa di bello.

Quando ci si vedeva dopo quasi un anno, era la solita zia Tina (sorella della nonna) che raccontava di tutto ciò che le era successo dall’ultima volta che ci eravamo visti, io mettevo il mio bagaglio nella solita camera, devo dire spartana, con quadri di avi alle pareti che mi guardavano severi, non per niente tuo marito triestino di madre austriaca non so se avesse un bel carattere, certo la foto mi guardava male.
I miei stavano li un giorno e poi se ne tornavano a casa, un pò tristi, devo dirlo da lacrime, in fondo non era per tanto, quel tempo sarebbe volato.
Ripenso a quei giorni alle camminate per Arona, bellissimo luogo, sul lungo lago mi leggevo il libro circondata dai piccioni e guardavo i battelli che passavano lenti, a volte siamo andate via lago fino a Locarno in Svizzera, ci mangiavamo una pasta al cioccolato e poi si tornava, oppure ricordo bene la gita a Briga, a Domodossola, o  il trenino delle Centovalli fino a Re ecc, non è facile ricordare. Quei  pomeriggi lenti, spesso  andavamo a prendere il caffè dallo zio Felice, poco lontano, che mi faceva sempre ridere e mi chiamava Mimì e quando me ne andavo anche a lui venivano i lacrimoni, forse perchè gli ricordavo sua sorella, cioè mia nonna.
Sempre quei pomeriggi lenti e interminabili capitava di andare a trovare la contessa a Stresa, per giocare a carte, oppure la tua amica Memè, non ricordo il vero nome, che donna piccola e secca con quell’accento francese di Ginevra, così affascinate nel parlare. Ricordo abitava sopra in altura a Colazza in mezzo al verde, il viale fiorito della sua casa era un angolo incantevole. Poi c’erano sempre tante amiche e ogni volta era per me un ascoltare di vicende familiari che poco mi importavano, ma il luogo rendeva tutto sotto un colore particolare. Le cene nel tuo salotto erano altrettanto suggestive, perchè la sera dal balcone si vedeva il castello di Angera, piccolo in lontananza, ma illuminato come in una favola, e tu ti lasciavi prendere dai ricordi della tua vita mondana, in giro per l’Italia, alle feste o in Grecia mi raccontavi di luoghi a me sconosciuti di Salonicco e Marrakesh. Mi raccontavi di tuo marito che ti comprava a Milano gli abiti da sera in lamè da Bianchi e non sbagliava mai la misura. Mi ricordo quando dicevi che facevi la sartina in via S.Giovanni a Piacenza e li avevi conosciuto tuo marito tu 21 lui 48, un grande amore, adesso lui non c’era più. Eri la mia zia preferita, nonostante il tuo carattere così diverso dal mio, tu così decisa e senza paure io timida e sensibile.

Una notte d’estate, mi sono svegliata all’improvviso e dalla finestra come in un film una enorme Luna rossa mai vista con dei colori così,  sembrava il sole al tramonto e sono rimasta li a guardare per un tempo indefinibile, forse era finito il mondo ed io non lo sapevo.

Milena 

(f.to Mil)

http://www.youtube.com/watch?v=duPJCVrT41s

Frammenti di Luglioultima modifica: 2007-06-28T14:00:00+02:00da milfer
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