Per S.Giovanni

f4fcd033e84a7ba396712368165002b6.jpgA BORGOTARO
Il proverbio “San Giuvani u n’ fa d’ingani” è tra i più usati, e a questo si ricorre ogni volta che qualcuno, dopo aver ricevuto un torto, ottiene in qualche modo una rivincita o un riconoscimento delle sue ragioni.
Ancora oggi si fa largo uso di una delle più famose erbe di San Giovanni: l’artemisia, per evitare malattie al bestiame, ma anche agli uomini.

In queste zone fino a qualche decina d’anni fa, nel pomeriggio le famiglie uscivano in gruppo  e si recavano nei prati a fare una merenda e lì restavano fino a sera “quand’ l’erba a s’ bagnava”
Oggi, quasi ovunque, si festeggia la ricorrenza con la tortellata.
Perchè mai i TORTELLI ?
Poichè a partire da una certa epoca la Chiesa ordinò che i giorni di vigilia fossero “giorni da magro”, con astinenza dalle carni e con l’obbligo di un solo pasto a base di latticini, ecco che nel parmense si inventò un piatto che pur essendo da magro, ebbe grande fortuna. Un piatto popolare: farina, ricotta, erbette dell’orto e formaggio. Appunto i tortelli.
I quali secondo la tradizione parmense debbono essere:
largh’ ch’mi linsö
an’ghè in t’al büter
quatè dal formai.
Ossia : larghi come lenzuola, annegati nel burro, coperti da parmiggiano reggiano.
Ma la notte di San Giovanni è sempre stata considerata da noi una notte particolare. La notte in cui le streghe si radunano per il loro sabba intorno al fuoco. La notte in cui i mediconi, i segnatori, l’ strol’gh’ passavano i loro poteri ai figli.

Da internet

(La variante nel piacentino,  stessi tortelli ma con il sugo di pomodoro ai funghi porcini, una delizia!)

Non so quanto ci sia di mistico e di vero, certo è, che queste tradizioni sono belle e buone…

Milena

http://www.youtube.com/watch?v=Ofza9WMu8Fg (sorprendimi)

Per S.Giovanniultima modifica: 2007-06-22T10:00:00+02:00da milfer
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