L’odio e l’Amore

          Un giorno l’odio,passando di cuore in cuore, vivendo fra gente semplice.il giorno del dolore:si allontanò pian piano dalla maestra via e giunse nella selva senza più autonomia.
Cercò fra quella gente che abitava il piano, un suo supporto solido per giungere lontano. Or qui nessuno aveva, parole ardimentose, fra quella gente semplice, c’erano poche cose.
I miseri vivevano, sfruttando la Natura, non c’era proprio tempo, per nessun’altra cosa.    Le donne si aiutavano; vivevano in comune, soffrivano e gioivano come una persona sola.
Gli uomini della selva:
provetti cacciatori, cacciavano soltanto prede per quel che il vivere richiede. Con grande scoramento, s’allontanò veloce, da quella brava gente che non voleva niente.
E camminando ancora, fra selve e acquitrini, tra valli impervie e pianure distese, si trovò in mezzo ai fiori, odorosi e gentili. Profumo “nauseante?
Che le narici sue colpiva: mentre già inebriato da questo forte odore, discese nel suo essere, la pace dentro il cuore.
“Com’è carino il mondo” esclamo! “e’ bella la natura intorno, la gioia non ha misura”. Dopo quanto detto, sentì un leggero spiro salirgli dentro il petto, si domandò chi fosse “Or che succede? No ho capito ancora cosa mi ha fatto male; mi sento alquanto strano non provo più alcun dolore: solo una grande pena mi strugge dentro il cuore, vedendo quella gente soffire tante pene”.
Non si rendeva conto; che in tanta commozione l’odio più non c’era: era diventato amore.

Silvano Montanari  (poeta di Piacenza)

L’odio e l’Amoreultima modifica: 2006-10-20T14:20:00+02:00da milfer
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