La felicità è un sistema complesso

Enrico Giusti, fa uno strano mestiere, viene pagato per avvicinare imprenditori incapaci per convincerli a cedere l’azienda in crisi. Tutto va bene finché non entrerà casualmente nella sua vita una donna e  quando avrà a che fare con Filippo e Camilla che segneranno un cambiamento sia nella vita che nel lavoro.

Altro film provocatorio e altra commedia con Mastrandrea  di  Zanasi, c’è anche un bravissimo come sempre Battiston. Il regista in un intervista dice ” Nel film il protagonista punisce manager incapaci  ed incompetenti, in fondo e’ una specie di Che Guevara in versione psicotica. Certe figure di potere negli ultimi anni sono diventati fenomeni da luna park, dei folli come la decrescita felice, un mestiere come Enrico Giusti ce ne sarebbe bisogno”. Il perchè scelga sempre di fare commedie  ” In Manhattan Woody Allen dice ” Il cervello e l’organo più soppravvalutato del corpo umano” Condivido, penso che si arrivi al cuore delle persone in modo incoerente emotivo. Bastano due minuti di un pezzo dei Rolling Stones ed hai fatto un percorso interiore incredibile. I miei registi sono Scorsese, Bertolucci, Truffaut e tengo sempre presente le” lezioni americane” di Calvino.”  Infatti guardavo il volto di Mastrandrea e ripensavo a certe facce irregolari e interrogative di famosi attori anni ’70, mi è piaciuto moltissimo questo Mastrandrea sempre con quel dolore in fondo agli  occhi, come se fosse sempre nel posto sbagliato, comprese le stonature,   che si perde le poche certezze, per correggere il modo di ripensare gli altri ed anche se stesso, in fondo è  una palestra vivere, è  un riuscire a stare su un filo che oscilla, non è facile stare dritti, basta un evento improvviso, una musica che ti fa sognare  e in questo film le musiche sono davvero fantastiche, tendo a sottolinearlo spesso l’aspetto musicale, per me conta per il 50% del film, spesso è  un alchimia di immagini e musica  a fare la differenza.

Cit. “Nella semplicità  si nasconde il divino”

Voto 8

Milena