Ebbing,Missouri. Mildred Hayes è una madre divorziata e con un figlio a carico, Robbie. A circa un anno dalla morte dell’altra sua figlia, Angela, violentata e bruciata viva, si accorge quasi per caso che sulla strada che porta alla sua casa vi sono tre cartelloni pubblicitari in disuso. Decide di affittarli, comprando la licenza dall’agente pubblicitario Red Welby, e vi fa affiggere sopra tre frasi per far riaccendere interesse sul suo caso sia nei confronti della polizia locale, sia usando la stessa provocazione verso l’opinione pubblica. Inutile dire che scoppia una guerra…
Diretto dal Londinese Martin McDonagh, protagoninista una Frances McDormand notevolissima in bravura, ha abbandonato qualsiasi vanità, incredibile come impersona questa madre coraggio senza nessuna femminilità, con tutta la forza di carattere che gli viene dalla disperazione. La genialità di questa donna senza paura, consapevole del suo ruolo, è come una richiesta d’aiuto rivolta agli altri, “se non mi sentono io lotterò perchè ciò avvenga”. Questo gesto provocatorio scatenerà un vero effetto domino che colpirà varie persone come una vendetta senza fine. Però genererà anche una consapevolezza che porta a vedere gli altri in un modo diverso e quelli che sembravano nemici immaturi e esaltati da questa esperienza usciranno migliori nella sconfitta. Emotivamente toccanti le musiche che variano dal brano lirico, al rock, al country. Questo ambiente sperduto tra i monti mi ha evocato un clima da far west dei giorni nostri la via principale di Ebbing, con la stazione dello sheriffo e il solito bar. Ma mi ha ricordato moltissimo l’atmosfera verdeggiante e cupa della serie Twin Peacks di Davin Linch “Chi ha ucciso Laura Palmer?”, Anche qui un’adolesciente bionda viene assassinata e chiunque dei personaggi può essere il colpevole, c’è persino un nano come nelle scene più oniriche di Linch. Un film che con dialoghi secchi senza sfumature, parla della nostra società della giustizia inesistente, della vendetta persino della Chiesa in un monologo davvero da applauso. A un certo punto del film la frase “La violenza genera altra violenza. Film passato a Venezia, Vincitore di numerosi Golden Globe, andrà agli Oscar e secondo me la McDormand meriterebbe di vincere come miglior attrice e il film anche più di un premio. Unico neo per me è il finale abbastanza sottotono rispetto a tutto il film. Merita la visione anche perchè insegna tantissimo a livello umano.
Voto 9
Milena
Tre manifesti a Ebbing, Missouriultima modifica: 2018-01-15T08:56:53+01:00da
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Oscar come miglior attrice protagonista a Frances McDormand, miglior attore non protagonista Sam Rockwell
Ho visto il film il francese sul periodo della guerra “Il sacchetto di biglie”che mi è piaciuto ma niente di più come tantissimi che riguardano quella situazione storica, voto 6
Il film di Virzi’ “John e Ella” nonostante i due grandi attori risulta abbastanza da manuale speravo in qualcosa di più politically scorrect, voto 6