La principessa e l’aquila

 

 

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Racconta le giornate della tredicenne Aisholpan, in Mongolia tra paesaggi immensi il suo sogno è addestrare le aquile, riuscirà  in questo scopo per poter partecipare al Festival dell’aquila reale….
Primo film per me di inizio stagione, quando tutti sono concentrati su Venezia  e mi aspetto di vedere grandi film. Ed è anche il primo film che vedo che viene dalla Mongolia, diretto dal britannico Otto Bell è un film  su un mondo totalmente differente da ció  a cui siamo abituati, immense praterie fredde, dove vive la famiglia  della protagonista, sono nomadi in estate anche se fredda abitano nelle tende e vivono di pastorizia, in inverno in case normali si fa per dire 4 muri diroccati. Le giornate di Aisholpan, trascorrono tra la cura della casa, la scuola per cinque giorni la settimana e poi per aiutare il padre nell’allevamento, tanto tempo vediamo la vediamo felice,  quando cattura la sua aquila e poi la addestra, un’attività  da sempre solo maschile. Cose normali per lei, ma lo spettatore non può che rimanere sorpreso da tanta naturalezza. Il film  oltre ad uno stile semplice e delicato mantiene un tratto psicologico sincero e spontaneo  narrato dalla protagonista con la bella voce di Lodovica Comello, oltre ad una fotografia luminosa con grandangolo dove l’occhio spazia in meravigliose, assolute e trasparenti panoramiche  sui monti Altai e  le zoommate sul volo delle aquile,  una musica delicatissima per pianoforte e violino, rendono questo film davvero piacevole senza effetti speciali se non la natura e la sua sopravvivenza. Mentre uscivo pensavo a quanta fatica, ma anche tantissima  serenità in certe zone della terra, questa gente non ha tecnologia e non inquina e sono cosí  positivi con pochissimo.
Voto 8
Milena
La principessa e l’aquilaultima modifica: 2017-09-03T15:46:54+02:00da milfer
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