Claudio è un giovane disoccupato incline a far a cazzottate, accetta di malavoglia di far compagnia ad un vedovo di 85 anni, Giorgio un poeta con l’alzheimer, tanto per guadagnare qualcosa, invece giorno dopo giorno, ne trarrà insegnamenti e regalerà all’anziano un pò di vivacità.
Dal regista sceneggiatore di Virzì dopo “Scialla” Francesco Bruni a 50 anni regala al cinema italiano questo film con dedica finale al padre. Due generazioni, l’anziano interpretato benissimo dal regista Giuliano Montaldo che torna attore come era da giovane e Claudio Andrea Carpenzano. I due si confrontano, viene da pensare due vissuti in due diversi ” ventenni” quelli che hanno fatto la guerra, uomini tutto d’un pezzo, colti eterni innamorati della vita e un altro ventennio fatto di ogni cosa di tutto di più, ma un esistenza annoiata vuota senza stimoli, c’è una scena che veramente infastidisce in cui si chiedono l’anno in cui finì la seconda guerra mondiale e ahinoi… ma quanta ignoranza, cosa insegnano a scuola? Qui tra l’altro per l’appunto questa carenza mentale è usata per sfornare battute da borgatari. Comunque per entrambi è una scoperta sapere dell’uno e dell’altro, che senza dubbio migliora il giovane e lo fa più sensibile e buono verso la vita e tutti quanti. Pensavo quanta utilità regalano i nonni alla società raccontando la loro vita come impagabili maestri.
cit: “Le cose belle son inutili come le poesie”
“La poesia è una cosa la vita un’altra, nella poesia ami chi ti pare”
Voto 7
Milena
Tutto quello che vuoiultima modifica: 2017-05-15T08:42:05+02:00da
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