Una settimana e un giorno

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Israele, una normale coppia Eyal e Vichy, dopo la prematura morte del figlio, dopo la rituale shiv’ah,  settimana di lutto tipica della tradizione ebraica, i due dovranno trovare la forza di andare avanti, reagendo ognuno a suo modo chi normalmente è chi lasciandosi andare.
Il regista è Asaph Polonski nato negli Usa ma cresciuto in Israele “Per dirla in parole povere mi piace ridere e piangere e ho cercato di mettere insieme le due cose.” Infatti non c’è tristezza in questo film molto ironico e a volte infantile si ride della disarmante realtà  che non ha soluzione, nasce dal desiderio di raccontare  cosa accade il giorno dopo la shiv’ah, come gestire la situazione, il quotidiano, la forza di vivere se  non trovarla dentro di sé. Il regista dice:”Uno dei miei migliori amici ha perso la sua ragazza. Lei era molto malata e, nonostante sapessimo la sua condanna, la sua morte è stata una sorpresa e uno shock per tutti noi.  Un gruppo di amici è andato a far visita ai genitori della ragazza erano tutti in silenzio, all’improvviso uno di loro ha detto rompendo, se fosse rimasta dell’erba a scopo medicinale, una domanda che sembrava incongrua che sorprese tutti. Ho anche perso mia zia e facendo il confronto ho potuto notare che tutti hanno un proprio modo di trattare il dolore.” Presentato al festival di Cannes lo scorso anno, ricorda vagamente la stanza del figlio. Un  film che non ti aspetti talmente leggero e anticonvenzionale,  mette a confronto varie generazioni e in modo semplice, fa riflettere divertendo.

Voto 7

Milena

 

Una settimana e un giornoultima modifica: 2017-05-14T08:12:06+02:00da milfer
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