IO, DANIEL BLAKE

BLAKE

Il cinquantanovenne Daniel Blake, falegname di New Castle a seguito di un infarto, è costretto a chiedere il sussidio perchè il suo medico gli ha proibito di lavorare. Ma oltre al danno economico si trova a combattere con una situazione burocratica assurda ed insostenibile, ogni volta che si reca negli uffici del lavoro. E qui un giorno incontra Katie una madre single con due figli piccoli…
Ken Loach torna a raccontare la realtà con estrema chiarezza, molta ironia e tantissima sensibilità. Vincitore della palma d’oro a Cannes,  da sottolineare che negli ultimi tempi  i premi sono vinti finalmente da film che portano al cinema realtà difficili che fanno emergere problemi e situazioni sociali importanti come lo è stato per “Fuocoammare” di Rosi che ha vinto l’Orso d’Oro, ma anche altri di cui ho già scritto. Ben venga questo cinema verità, che descrive una società sempre più complicata piena di conflitti e contraddizioni, con leggi  faraginose contraddittorie ed inutili dove tutto il sistema finisce per schiacciare il singolo l’anello  debole. La rabbia di Daniel Blake accomuna le persone, scoperchia un mondo uguale a livello burocratico tanto in Inghilterra come in qualunque parte del mondo, dove a governare sono le banche ed il denaro dove è importante sentirsi cittadini e non sudditi di inutili schemi e attese infinite al telefono solo per avere una risposta da “certi” antipatici dipendenti pubblici pagati da noi,  irriguardosi ed insensibili  del fatto che dall’altra parte c’è un essere umano che a stento sopravvive. Un film indovinato, bello, il finale è commovente, perchè ci riconosciamo, tutti siamo Daniel Blake.
Voto 10
Milena
IO, DANIEL BLAKEultima modifica: 2016-10-24T08:28:50+02:00da milfer
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