STILL LIFE

Still Life

Eddie Marsan è il protagonista di questo film diretto e sceneggiato da Uberto Pasolini, una splendente fotografia di  Stefano Falivene. Marsan veste i panni di John May un uomo solo , un grigio impiegato comunale a Londra, con le giornate scandite con precisione e sempre uguali casa e lavoro il suo impiego per lui è come una missione rintracciare i parenti prossimi di chi è morto in solitudine, quelli di cui ci si accorge di solito dal cattivo odore che appesta i vicini. Non si limita a questo, ma si occupa delle esequie e di scegliere le musiche adatte in base agli indizi che trova negli appartamenti dei defunti, si fa un’idea dei gusti della persona,  anche  se a partecipare al funerale, non ci sarà che lui e il prete questa è la norma, i casi restano irrisolti. May custodisce una foto di ciascuno come se fossero parte della sua vita. Può sembrare tutto abbastanza triste ed è così, ma ci sono sequenze che si ride di questo uomo un pò mr. Bean un pò Fantozzi, commuove per la sua dignità e impassibilità, metodico e preciso.  Il decesso di un uomo che abita di fronte a casa e di cui ignorava la sua esistenza, spinge John ormai messo a spasso, a fare di questo ultimo caso una sfida, svolge una ricerca ricostruendo tutta l’esistenza di questo ex ubriacone  paracadutista alle falkland  che lo porterà addirittura sulle tracce della figlia. Un caso umano, il finale di una carriera atipica, anonima, silenziosa, eppure preziosa per garantire una dignità ad anime uscite di scena senza far rumore. “I morti sono morti, a loro non importa più ; i funerali sono per i vivi e se non ci sono più parenti perchè affannarsi” è questo il punto di vista del nuovo dirigente che non ci pensa due volte a ottimizzare spese e competenze. Ma John dimostrerà di aver ragione, che a volte basta unire i fili invisibili di relazioni spezzate, di legami tranciati da rancori e indifferenza per riportare la serenità. Finale che lascia senza fiato per questa festa che è la vita e  non ce ne ricordiamo mai abbastanza. Questo film a Venezia ha vinto nella sezione Orizzonti un premio a “Still Life” ossia “natura morta”di certo  avrebbe meritato di più. Non posso sottrarmi di accennare al fatto che io vedo molti film, ma pochissimi, sono quelli che rivedrei, anche se degni di nota, questo è uno di loro. Un film delicatissimo, mi ha fatto pensare al senso di molte cose, alle reali  priorità nella esistenza di ognuno. Ieri sera non sono riuscivo ad addormentarmi tanto ti prende, ci ripensi e scopri cose che ti erano sfuggite, del resto è sempre così è la vita a sfuggirci.
Non c’è un voto sarebbe sempre poco
Milena
 
STILL LIFEultima modifica: 2014-01-20T22:01:02+01:00da milfer
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