In alto, in basso, teste blu, cardi.
Qualcuno canta qualche cosa.
Fa lo stesso, non è nemmeno bello, è una canzone triste antica.
– E domani? Ti alzi, dove vai?
– Da nessuna parte. O forse, dopotutto, da qualche parte andrò.
Fa lo stesso, in ogni caso si sta male ovunque.
Ma dormire è difficile, ci sono le campane che suonano, gli orologi.
_ Stenda il fazzoletto, signore. Vorrei inginocchiarmi.
_ Si accomodi.
Nel tram erano in due. Uno tirava il campanello, l’altro faceva i buchi.
Non c’era nessuno che scendesse al capolinea.
Eppure è li che si fermano tutti i tram.
E neanche nessuno che salisse.
Fa lo stesso.
Si mettono in ginocchio, scambiano qualche parola.
_ Le va di scambiare qualche parola con me?
_ Credevo volesse pregare.
_ Già fatto.
_ Oh, allora le cose cambiano. Possiamo ripartire. Le telefono domani.
_ Che notizie mi da?
_ Come stanno i bambini?
_ La ringrazio. Per ora di malati ce ne sono solo due. I più grandi vanno nei negozi, per scaldarsi, e da voi?
_ Niente di particolare. Il nostro cane non sporca più. Abbiamo comprato dei mobili a credito. Ogni tanto nevica.
Agota Kristof
Ps: Solo quando posso torno qui.
http://www.youtube.com/watch?v=UOewegX7H-Q
il 29 gennaio uscirà il film ispirato dal bel libro di Agota Kristof “Trilogia della città K” vediamo se il film travolge come il libro.